- Dr. carlo di lorenzo
- Carlo ix di francia paris
- Carlo IX di Valois | Galileum Autografi
Si trasferisce subito dopo in Scozia e, successivamente, a Praga. Sei anni dopo, nel corso di un temporaneo soggiorno a Gorizia, viene colto da colera avviandosi rapidamente alla fine. Carlo X di Francia si spegne il 6 novembre 1836, a Gorizia (allora parte dell'impero austriaco) all'età di 79 anni. Con la morte di Carlo X, oltre ad estinguersi il ramo principale dei Borbone di Francia, si chiude l'era della Restaurazione, si archivia definitivamente l'Ancien Régime e si apre per l'Europa una nuova pagina di fermenti costituzionali che porteranno ad insurrezioni prima locali ma che si espanderanno a macchia d'olio fino agli straordinari eventi del 1848-1849.
Dr. carlo di lorenzo
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Ma gli faceva difetto nel modo più grave la fermezza del volere. Questa sua caratteristica spiega la sua condotta nel massacro della notte di S. Bartolomeo: quando, pur affezionato al Coligny ed eccitato, nel suo orgoglio, dal piano grandioso di politica estera che il capo ugonotto gli suggeriva, si lascia convincere dalla madre Caterina e da alcuni suoi fidi, e dà il suo consenso al massacro già preordinato. Si disse poi che anch'egli, nella tragica notte del 24 agosto, sparasse dal Louvre sui gentiluomini protestanti che fuggivano. Da allora il suo declino morale e fisico fu rapido. Morì a Vincennes, il 30 maggio 1574. Aveva scritto anche un Traité de la chasse royale (1625; n. ed., a cura di H. Chevreul, Parigi, 1859). (V. tav. XIII). Bibl. : A. Desjardins, Charles IX. Deux années de règne, 1570-72, Douai 1874; De La Ferrière, Le XVI e siècle et les Valois, Parigi 1879; H. Mariéjol, Catherine de Médicis, 2ª ed., Parigi 1920; P. van Dyke, Catherine de Médicis, voll. 2, New York 1922.
- Autografo • Firma Carlo IX di Francia • Scriposigns
- Carlo ix di francis lalanne
- Carlo gesualdo di venosa
Carlo ix di francia paris
Carlo IX di Valois (1550 – 1574) fu re di Francia dal 1560 al 1574, figlio di Enrico II e Caterina de' Medici. Il nome di Carlo IX è ben noto in ambiente liutario, in quanto egli commissionò ad Andrea Amati un corposo gruppo di strumenti ad arco (circa 38 strumenti), di cui molti però sono dispersi o andati distrutti. Gli strumenti di Andrea Amati sono molto rari, ed è significativo il fatto che circa la metà degli strumenti superstiti di questo autore fanno proprio parte della commissione per l'orchestra di Carlo IX. Caterina de' Medici, nata il 13 aprile 1519, aveva sposato Enrico II nel 1533. Nel 1559 alla morte di Enrico II, dopo un breve regno di Francesco II, la regina Caterina divenne reggente al trono, in nome del figlio Carlo IX, che era ancora troppo giovane, avendo soltanto 10 anni. Il regno di Caterina de' Medici è ricordato soprattutto per i sanguinosi scontri religiosi fra cattolici e protestanti, nonostante gli sforzi di mediazione di Caterina, ma non si deve dimenticare il suo enorme apporto alla cultura della corte reale.
L'entità della strage si ripercosse sull'immagine pubblica del re, dipinto dalla propaganda ugonotta come un tiranno sanguinario, e dell'intera famiglia reale. In risposta al massacro vi fu la nascita di una serie di movimenti, come i Malcontent e i Monarcomachi, che si opponevano alla deriva assolutista che la politica della Corona aveva incominciato ad assumere dal regno di Francesco I. Gli ultimi anni di regno, furono segnati dall'aspra divisione familiare, che portò suo fratello minore Francesco duca d'Alençon a tentare di attuare un colpo di stato per farsi eleggere re, con il supporto dei Malcontent, del re di Navarra e del principe di Condé, prigionieri a corte. Carlo IX morì di tubercolosi nel 1574. Non avendo generato eredi maschi legittimi, gli succedette il fratello Enrico III. Categorie del personaggio
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Carlo IX di Valois | Galileum Autografi
Carlo IX di Valois (Castello di Saint-Germain-en-Laye, 27 giugno 1550 – Castello di Vincennes, 30 maggio 1574) fu re di Francia (1560-1574), figlio di Enrico II e di Caterina de' Medici. Ereditò la corona di Francia a soli dieci anni, alla morte del fratello Francesco II, in una situazione di grave crisi del potere monarchico. Sotto la reggenza della madre Caterina de' Medici, che ebbe molta influenza su di lui, fu costretto a confrontarsi con le guerre civili di religione che scoppiarono durante i suoi primi anni di regno. Nonostante tutti gli sforzi di mediazione della regina madre e dei suoi ministri, che cercarono di restaurare l'autorità della monarchia, i conflitti civili imperversarono per tutta la durata del suo regno, destabilizzando la politica interna del paese, già esposto a una grande crisi economica. Dopo diversi tentativi di riconciliazione, si giunse alla pace di Saint-Germain, stipulata tra la Corona con l'ammiraglio Coligny, uno dei capi del partito ugonotto. Per celebrare la conquista dell'armonia civile, fu celebrato il matrimonio di sua sorella Margherita con il principe del sangue ugonotto Enrico di Navarra, ma pochi giorni avvenne il massacro di san Bartolomeo.
La monetazione francese per Sulmona Dritto del magnifico carlino per Sulmona di Carlo VIII (Ag, mm 27 ca. per g 3, 60 ca. ) La capitale del Regno di Napoli rimase in mani francesi per un brevissimo periodo, dal 22 febbraio al 7 luglio 1495, data del ritorno di Ferrandino. A Sulmona, a nome del sovrano transalpino si coniarono cavalli e doppi cavalli in rame e, di estrema rarità – quasi una tipologia simbolo della facile quanto effimero dominio – dei carlini in argento di cui si conoscono appena due esemplari. Questa la descrizione metrologica: data di emissione 1495, argento, mm 28 ca. per g 3, 60 circa (g 3, 58 riportati dalle fonti). Dritto della medesima moneta di Carlo VIII (Ag, mm 27 ca. ) Al dritto: + KROLVS: D: G: R: – FRANCORV: S * I: I, scudo di Francia coronato e accostato dalle lettere K – L; sotto, nel giro, S M P E entro cartella. Al rovescio + [XP]S: VIN:° XPS: REG: XPS: IMPA:, vroce potenziata e gigliata entro triplice cornice quadrilobata. Rarità, bibliografia, annotazioni La moneta è descritta da Giovan Vincenzo Fusco, Intorno alle zecche ed alle monete battute, Carlo VIII, tav.
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